Non è segreto che la cucina italiana (non ce ne vogliano gli altri paesi) sia la più amata ed imitata al mondo e di tale primato siamo sia consapevoli che orgogliosi. Volendo provare a stilare la classifica dei cibi più apprezzati, sia in patria che all’estero, siamo certi che la Porchetta si piazzerebbe di diritto in vetta (scusate la rima!): che sia di Costano, di Grutti o di Ariccia, il maiale arrosto, dopo la lunga e particolare lavorazione a cui viene sottoposto, regala ai palati un’esplosione di sapori che racchiudono secoli di tradizione culinaria italica. Per far accrescere, se possibile, ancor di più la passione per la mitica Porchetta, eccovi 5 succulente curiosità:
- ETA’: la Porchetta è un prodotto tipico di molte regioni del centro Italia tant’è che la sua origine storica è ampiamente dibattuta. Per quanto riguarda la Porchetta di Costano invece abbiamo una certezza: la prima testimonianza scritta sulla sua esistenza risale al 1584 quando, in un registro del Sacro Convento di Assisi fu annotata la consegna “de Lilloccio che portò una porchetta che peso’ libbre 68”. Che dire, 500 anni e non sentirli!
- OSSO: la Porchetta che conosciamo oggi è decisamente più recente ed infatti, fino a quarant’anni fa, c’era la porchetta con l’osso. Il maiale veniva lavorato, condito e cotto senza essere disossato. Luigi Lunghi negli anni ’70 proponeva allo storico Mercato Coperto la sua porchetta con l’osso che andava letteralmente a ruba: come fare quindi per servire tutti in poco tempo? L’idea semplice ma geniale è stata di disossare il maiale, riformulare la ricetta ed i tempi di cottura…nasce così la madre di tutte le prelibate porchette di oggi.
- RECORD: e la Porchetta più grande del mondo? È stata realizzata nel giugno del 2010 a Monte San Savino da quattro mastri porchettai e, come certificato dal giudice federale del Guinness World Records, era lunga 44,93 metri. Sono state necessarie 30 persone per la lavorazione delle sessantacinque porchette cotte in quindici forni, duecentocinquanta fastelli di scope d’erica pari a circa tre quintali di legna per la cottura!
- CONDIMENTI: se dessimo a due mastri porchettai lo stesso identico maiale e lo cuocessimo nello stesso forno e per lo stesso tempo, avremmo comunque come risultato finale due Porchette diverse e sapete perché? Semplicemente perché il segreto della Porchetta sono le spezie e gli aromi del condimento. Non solo ogni località ha la propria ricetta caratteristica ma anche ogni mastro porchettaio ne custodisce gelosamente gli ingredienti e le quantità.
- CALORIE: la “morte sua” è dentro al panino ed è per questo che la Porchetta viene, erroneamente, assimilata ad un insaccato… tuttavia il procedimento di lavorazione e la lunga cottura (delle 6 alle 8 ore) fanno sì che il maiale scelto perda quasi tutto il suo grasso che si conserva principalmente sotto la crosta. A seconda del punto di taglio quindi la porchetta avrà al massimo tre le 300 e le 400 calorie per 100 grammi…potete quindi avere la coscienza (e la pancia) più leggera ad ogni morso!
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